Codice deontologico del Volontariato

Il volontariato ha subito una profonda trasformazione nel corso dell’ultimo ventennio. È diventato, e tutti lo sanno ormai, il cosiddetto “terzo settore”, il settore del “no-profit”, in breve una forza strutturata, legittimata dalle Istituzioni, che opera senza fini di lucro, caratterizzata da una forte motivazione. Il ruolo del volontario si è andato via via sempre più delineando come un ruolo che integra, senza sostituirlo, quello di altri professionisti. Gli spazi di attività del volontario si sono sempre più allargati e diversificati, la collaborazione con altri volontari od operatori è diventata una costante. E’ sempre più sentita l’esigenza per le Associazioni di poter far riferimento ad alcune norme che definiscano un’etica del volontario il cui ruolo, per la sua stessa natura, prevede autonomia e discrezionalità.

Il Codice Deontologico del Volontario è stato elaborato nel 1995 dalla Sezione di Milano della LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) in collaborazione con ALA (Associazione Lotta Aids) e altre 38 Associazioni di volontariato in malattie cronico degenerative. Il Codice è stato anche adottato dalle FCP (Federazione Cure Palliative)

  1. Il volontario opera per il benessere e la dignità della persona e per il bene comune, sempre nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo. Non cerca di imporre I propri valori morali.
  2. Rispetta le persone con cui entra in contatto senza distinzione di età, sesso, razza, religione, nazionalità, ideologia o censo.
  3. Opera liberamente e da continuità agli impegni assunti e ai compiti intrapresi.
  4. Interviene dov’è più utile e, quando è necessario, facendo quello che serve e non tanto quello che lo gratifica.
  5. Agisce senza fini di lucro anche indiretto e non accetta regali o favori, se non di modico valore.
  6. Collabora con gli altri volontari e partecipa attivamente alla vita della sua Organizzazione. Prende parte alle riunioni per verificare le motivazioni del suo agire, nello spirito di un indispensabile lavoro di gruppo.
  7. Si prepara con impegno, riconoscendo la necessità della formazione permanente che viene svolta all’interno della propria Organizzazione.
  8. E’ vincolato all’osservanza del segreto professionale su tutto ciò che gli è confidato o di cui viene a conoscenza nell’espletamento della sua attività.
  9. Rispetta le leggi dello Stato, nonchè lo statuto e il regolamento della sua Organizzazione e si impegna per sensibilizzare altre persone ai valori del volontariato.
  10. Svolge la propria attività permettendo a tutti di poterlo identificare. Non si presenta in modo anonimo, ma offre la garanzia che alle sue spalle c’è un’Organizzazione riconosciuta dalle leggi dello Stato.